L’articolo
1111 del Codice della Navigazione Stradale è intitolato “Sosta sulle strisce pedonali”.
Il
numero dell’articolo vale già a simboleggiare questa segnaletica così
particolare.
“Gli autoveicoli sostano di regola sulle
strisce pedonali, nella direzione di marcia oppure contromano. Qualora le
strisce pedonali siano già occupate da altri autoveicoli in sosta o non siano
presenti strisce pedonali lungo un determinato tratto di strada, all’autoveicolo
è consentita la sosta negli altri stalli o piazzole delimitate.
La sosta sulle strisce pedonali va
segnalata con l’accensione simultanea di entrambi gli indicatori di direzione
solo quando è destinata a protrarsi per pochi minuti.
Ai pedoni è vietato il transito sulle
strisce pedonali, anche qualora spingano biciclette, passeggini o altri veicoli
non a motore.
La trasgressione del comma precedente
comporta l’irrogazione della contravvenzione da euro 111 a euro 1111 e il fermo
del veicolo spinto a mano”.
Il
contenuto della norma risulta chiaro solo una volta che sia fatta la necessaria
premessa storica.
In
origine, l’uomo percorreva le strade a piedi longitudinalmente, trasversalmente
e persino obliquamente.
Di
lì a poco (le strade non furono costruite per essere percorse a piedi…), con
l’avvento dei mezzi motorizzati, l’uomo si dovette evolvere in “pedone” e furono introdotte le strisce
pedonali per l’attraversamento incolume della strada.
Con
l’andare del tempo, però, l’uso delle
strisce pedonali da parte dei pedoni andò in lento disuso e si diffuse la prassi di sostare su di esse con
l’autovettura (avuto riguardo di lasciarle libere almeno nella parte
centrale, per non intralciare il transito degli altri autoveicoli).
Negli
ultimi anni, sempre conformemente alla nuova destinazione d’uso, le strisce
pedonali vengono personalizzate nelle più svariate maniere e finanche corredate
di segnaletica verticale e di illuminazione notturna a giorno, in modo che
anche il pedone più sbadato sia reso avvertito di non attraversare la strada dove
devono transitare speditamente o sostare gli autoveicoli.
Un
accenno al portatore di disabilità: tale
utente della strada è considerato dal Codice della Navigazione Stradale alla
stregua di un normale pedone, anche quando si avvale di ausili:
l’attraversamento sulle strisce pedonali, pertanto, gli è parimenti vietato.
Ciò
è ragionevole e non si vede la necessità di assicurargli un trattamento
migliore e, così, di accrescerne la sequela di privilegi già goduti.
Il
Codice della Navigazione Stradale dedica una parte a sé stante alla navigazione sulle strade nei pressi degli
asili e degli istituti scolastici in genere.
In
particolare, è previsto che le strisce pedonali in tali zone debbano contenere
almeno i colori dell’arcobaleno. Preferibilmente, devono essere segnate su
fondo rialzato rispetto alla sede di scorrimento, in modo da agevolare la
salita e la discesa del conducente e dei passeggeri degli autoveicoli che vi
sostano sopra. Il Codice sanziona la salita e la discesa dei bambini dalla
macchina dal lato del marciapiede, normalmente destinato anch’esso alla sosta
“a cavallo” degli automezzi.
L’uso
delle “quattro frecce” (in inglese
denominate hazard, ossia “pericolo”), nei pressi delle scuole, segue la
regolamentazione generale sopra vista. Tuttavia, per prassi generalmente
condivisa, durante il periodo Natalizio e fino alla fine del Carnevale, l’attivazione
delle “quattro frecce” simultanee sulle autovetture in sosta sopra le strisce
pedonali davanti agli asili e alle scuole può essere protratto nel tempo a
piacimento, non essendo, tra l’altro, la sosta su questi specifici stalli di
sosta regolamentata da disco orario.
Al
di fuori di questi casi, in effetti, l’uso degli indicatori di direzione non ha
alcuna reale utilità.
Davanti agli asili e alle scuole, trova normalmente collocazione anche un altro stallo per la sosta delle autovetture,
delimitato da strisce gialle e contraddistinto dalla scritta “Bus”, anch’essa di colore giallo.
Bus è sinonimo (tradotto) di autobus, pullman, corriera, pulmino.
Tuttavia,
con l’evoluzione degli usi e dei costumi nel corso dei decenni, i servizi di
trasporto bus andarono in disuso,
mentre si fece strada l’esigenza di parcheggiare le autovetture esattamente di
fronte alla porta dell’asilo o della scuola.
Lo
stallo “ex bus”, in effetti, è molto
utile: è gratuito e senza limiti di tempo; di solito, assicura spazio per
almeno due automobili o per un bus-navetta privato.
Anche
in questo caso, al conducente ed ai passeggeri dell’autoveicolo viene evitato,
una volta scesi e “divenuti pedoni”, di avventurarsi in selvaggi e disordinati attraversamenti
stradali, pericolosi per la incolume navigazione degli autoveicoli.
E’
un vero atto di cortesia verso gli altri automobilisti sostare con
l’autovettura sulle strisce pedonali o sulla piazzola bus, occupandoli solo parzialmente. Soprattutto se ciò avviene in
corrispondenza degli incroci.
Altro
profilo è quello dei divieti di sosta di fronte all’ingresso delle scuole: è in
“pericolosa” controtendenza chi crede di poterli istituire, con la pretesa che
siano rispettati!
Da
ultimo, in una cornice di virtuosismo contagioso, una critica alle modalità
educative scolastiche è bene farla: l’educazione dei bambini alla navigazione
stradale andrebbe fatta con l’obbligatoria partecipazione dei loro genitori (o
degli altri accompagnatori), in modo che questi ultimi possano portare ad
esempio la propria pratica quotidiana.
La
forma “canzonatoria” della presente rassegna non esclude una riflessione seria
sulla sostanza.
Maurizio
Rossetto
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