martedì 6 marzo 2018

Automobili, pedoni e scuole: come i tempi trasformano le abitudini!



L’articolo 1111 del Codice della Navigazione Stradale è intitolato “Sosta sulle strisce pedonali.

Il numero dell’articolo vale già a simboleggiare questa segnaletica così particolare.
Gli autoveicoli sostano di regola sulle strisce pedonali, nella direzione di marcia oppure contromano. Qualora le strisce pedonali siano già occupate da altri autoveicoli in sosta o non siano presenti strisce pedonali lungo un determinato tratto di strada, all’autoveicolo è consentita la sosta negli altri stalli o piazzole delimitate.
La sosta sulle strisce pedonali va segnalata con l’accensione simultanea di entrambi gli indicatori di direzione solo quando è destinata a protrarsi per pochi minuti.
Ai pedoni è vietato il transito sulle strisce pedonali, anche qualora spingano biciclette, passeggini o altri veicoli non a motore.
La trasgressione del comma precedente comporta l’irrogazione della contravvenzione da euro 111 a euro 1111 e il fermo del veicolo spinto a mano”.
Il contenuto della norma risulta chiaro solo una volta che sia fatta la necessaria premessa storica.
In origine, l’uomo percorreva le strade a piedi longitudinalmente, trasversalmente e persino obliquamente.
Di lì a poco (le strade non furono costruite per essere percorse a piedi…), con l’avvento dei mezzi motorizzati, l’uomo si dovette evolvere in “pedone” e furono introdotte le strisce pedonali per l’attraversamento incolume della strada.
Con l’andare del tempo, però, l’uso delle strisce pedonali da parte dei pedoni andò in lento disuso e si diffuse la prassi di sostare su di esse con l’autovettura (avuto riguardo di lasciarle libere almeno nella parte centrale, per non intralciare il transito degli altri autoveicoli).
Negli ultimi anni, sempre conformemente alla nuova destinazione d’uso, le strisce pedonali vengono personalizzate nelle più svariate maniere e finanche corredate di segnaletica verticale e di illuminazione notturna a giorno, in modo che anche il pedone più sbadato sia reso avvertito di non attraversare la strada dove devono transitare speditamente o sostare gli autoveicoli.
Un accenno al portatore di disabilità: tale utente della strada è considerato dal Codice della Navigazione Stradale alla stregua di un normale pedone, anche quando si avvale di ausili: l’attraversamento sulle strisce pedonali, pertanto, gli è parimenti vietato.
Ciò è ragionevole e non si vede la necessità di assicurargli un trattamento migliore e, così, di accrescerne la sequela di privilegi già goduti.
Il Codice della Navigazione Stradale dedica una parte a sé stante alla navigazione sulle strade nei pressi degli asili e degli istituti scolastici in genere.
In particolare, è previsto che le strisce pedonali in tali zone debbano contenere almeno i colori dell’arcobaleno. Preferibilmente, devono essere segnate su fondo rialzato rispetto alla sede di scorrimento, in modo da agevolare la salita e la discesa del conducente e dei passeggeri degli autoveicoli che vi sostano sopra. Il Codice sanziona la salita e la discesa dei bambini dalla macchina dal lato del marciapiede, normalmente destinato anch’esso alla sosta “a cavallo” degli automezzi.

L’uso delle “quattro frecce” (in inglese denominate hazard, ossia “pericolo”), nei pressi delle scuole, segue la regolamentazione generale sopra vista. Tuttavia, per prassi generalmente condivisa, durante il periodo Natalizio e fino alla fine del Carnevale, l’attivazione delle “quattro frecce” simultanee sulle autovetture in sosta sopra le strisce pedonali davanti agli asili e alle scuole può essere protratto nel tempo a piacimento, non essendo, tra l’altro, la sosta su questi specifici stalli di sosta regolamentata da disco orario.
Al di fuori di questi casi, in effetti, l’uso degli indicatori di direzione non ha alcuna reale utilità.
Davanti agli asili e alle scuole, trova normalmente collocazione anche un altro stallo per la sosta delle autovetture, delimitato da strisce gialle e contraddistinto dalla scritta “Bus”, anch’essa di colore giallo.
Bus è sinonimo (tradotto) di autobus, pullman, corriera, pulmino.
Tuttavia, con l’evoluzione degli usi e dei costumi nel corso dei decenni, i servizi di trasporto bus andarono in disuso, mentre si fece strada l’esigenza di parcheggiare le autovetture esattamente di fronte alla porta dell’asilo o della scuola.
Lo stallo “ex bus”, in effetti, è molto utile: è gratuito e senza limiti di tempo; di solito, assicura spazio per almeno due automobili o per un bus-navetta privato.
Anche in questo caso, al conducente ed ai passeggeri dell’autoveicolo viene evitato, una volta scesi e “divenuti pedoni”, di avventurarsi in selvaggi e disordinati attraversamenti stradali, pericolosi per la incolume navigazione degli autoveicoli.
E’ un vero atto di cortesia verso gli altri automobilisti sostare con l’autovettura sulle strisce pedonali o sulla piazzola bus, occupandoli solo parzialmente. Soprattutto se ciò avviene in corrispondenza degli incroci.
Altro profilo è quello dei divieti di sosta di fronte all’ingresso delle scuole: è in “pericolosa” controtendenza chi crede di poterli istituire, con la pretesa che siano rispettati!
Da ultimo, in una cornice di virtuosismo contagioso, una critica alle modalità educative scolastiche è bene farla: l’educazione dei bambini alla navigazione stradale andrebbe fatta con l’obbligatoria partecipazione dei loro genitori (o degli altri accompagnatori), in modo che questi ultimi possano portare ad esempio la propria pratica quotidiana.
La forma “canzonatoria” della presente rassegna non esclude una riflessione seria sulla sostanza.
Maurizio Rossetto

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