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Sulla testata Nazionale di Estreme Conseguenze.it potrete leggere l'articolo con l'intervista al Presidente del Gruppo Speleologico Sette Comuni Corradin Corrado. I rifiuti inquinanti gettati dagli anni "60 all'interno delle grotte del nostro Altopiano.
Riportiamo sotto quanto emerso :
"...Dagli anni ‘60 le grotte di Asiago sono diventate deposito di tonnellate di rifiuti di qualsiasi tipo. “Un inquinamento irreversibile, andrebbero bonificate, ma è un lavoro immenso e quasi impossibile. Uno scempio di cui dovremmo vergognarci” dice ad Ec Corrado Corradin, speleologo del Gruppo Settecomuni. In barba alle leggi che dovrebbero tutelare sia il patrimonio carsico che la speleologia, sono molte le grotte italiane usate come discariche. Non c’è solo il caso delle cavità naturali di Asiago. “Serve una legge nazionale per salvarle” dice ad Ec Francesco Maurano, responsabile dell’iniziativa Puliamo il buio........Chi controlla? Chi ci va laggiù a vedere cosa c’è sotto? Buttiamoci tutto, tanto in una grotta non si inquina, non è mica pericoloso. Guardando le foto che Corrado Corradin, speleologo del Gruppo Settecomuni di Asiago ci mostra e che si riferiscono alle grotte censite nella zona, questo probabilmente devono aver pensato tutti quelli che dagli anni ’60 ad oggi ci hanno buttato qualcosa: la lavatrice rotta, lo pneumatico della macchina, catrame, immondizia di ogni tipo. Anche rifiuti ospedalieri. Anche ferraglie radioattive. Anche olii esausti, un mare nero che con il caldo estivo evidentemente si allenta (anche se la temperatura della grotta è costante) e scende sempre più in profondità. Non c’è quasi nessuna grotta in cui non siano stati introdotti rifiuti. Qui, come in altri luoghi d’Italia, da Nord a Sud, c’è chi ha scambiato molti dei circa 38mila abissi di buio (secondo l’ultimo censimento delle grotte) nel luogo più sicuro e conveniente per liberarsi del proprio sacco, trasformando le cavità naturali in uno scenario che oltre ad essere desolante, spesso finisce per classificarsi come pericoloso.
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A farci calare idealmente nelle cavità contaminate di Asiago è Corrado Corradin, un diploma in chimica, presidente del Gruppo speleologico dei Settecomuni di Asiago. “Fino alla metà degli anni ‘70 i comuni usavano grotte e doline come discariche. Lo segnaliamo già da allora. Ci sono persino 12 corpi, mai recuperati, della nota BGT Catanzaro (vedi foto in gallery nel Buso dello Sprunk) protagonista della battaglia dell’Isonzo, che stanno li con una targa dal 1916, sepolti da un indissolubile e devastante cordone di lattine, lavatrici, pneumatici e sacchi di immondizia nei quali passa l’acqua detta potabile. Per anni lo smaltimento è avvenuto direttamente sul e nel territorio carsico. In particolare, le grotte inquinate sono quelle comode alle strade. Ancor oggi troviamo depositi dello spessore anche di 100 metri come al Brutto Buso di Asiago che oggi misura una 15 di metri di profondità tanto è piena di rifiuti. In questo caso abbiamo il rilievo fatto dal Gruppo Grotte Asiago, sessant'anni fa, quando la grotta era ancora vergine. Basta confrontare i due disegni per capire la situazione. Bonificare queste cavità è impossibile. Molte discariche in valli o doline sono oggi ricoperte da vegetazione che ne maschera la presenza, come la voragine Valamarana (conosciuta soltanto dagli speleologi) una bella collinetta verde al cui interno il corso d’acqua filtra nel putridume di un decennio di rifiuti gettati dentro dal comune di Altavilla Vicentina. Quasi impossibile tecnicamente la pulizia a meno che non venga spianato il colle. Le grotte inquinate in Altopiano sono decine.......”
riportiamo il link dove potrete trovare l'intero articolo:
https://estremeconseguenze.it/2019/01/21/discariche-al-buio/
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