lunedì 4 febbraio 2013

TRIBUNALE DI BASSANO DEL GRAPPA: Richiesta di dimissioni del vicesindaco di Asiago Roberto Rigoni.


Come ormai noto, la chiusura del Tribunale di Bassano del Grappa è prevista con decorrenza settembre 2013, con l’accorpamento alla sede del Tribunale di Vicenza.
Questo il verdetto enunciato dalla famigerata legge sulla revisione della spesa pubblica (cosiddetta spending review).
Fino a tale data, però, è ancora possibile scongiurare una fine davvero deprecabile e dannosa: deprecabile e dannosa per l’intero Altopiano di Asiago, il cui destino è inesorabilmente legato al mantenimento della prossimità e vicinanza dei servizi essenziali per il cittadino.
L’ordine degli avvocati di Bassano del Grappa, con la preziosa collaborazione di altri enti di categoria, è stato ed è tuttora in prima fila nella battaglia per la difesa del Tribunale del Grappa.
L’Ordine di categoria bassanese ha organizzato una prima raccolta di firme dei cittadini del comprensorio alcuni mesi fa (consegnate al Ministero di Giustizia in un incontro avvenuto a Roma), e recentemente una seconda, appena conclusa.
La risposta dei cittadini è stata degna di nota e anche in Altopiano l’affluenza è stata notevole, a dimostrazione che anche noi possiamo essere uniti quanto si tratta di fare battaglie importanti.
E’ bene ricordare che l’Ordine degli avvocati di Vicenza ha contrastato (davvero odiosa la lettera inviata direttamente al Ministro Severino) e sta contrastando l’azione di tutto il comprensorio a difesa del Tribunale di Bassano, avendo un preciso interesse, anche economico, acché quest’ultimo presidio venga accorpato alla sede del capoluogo vicentino.
Il vicesindaco di Asiago Rigoni Roberto è, dal 2005, un iscritto dell’Ordine degli avvocati di Vicenza ed ha il suo studio legale proprio a Vicenza.
Egli si è distinto per la sua posizione di NON DIFESA del Tribunale di Bassano del Grappa.
Nessuna iniziativa personale gli è infatti attribuibile in questa direzione.
Anzi, è conosciuta, anche a livello di rappresentanti di categoria, la sua posizione di favore per il Tribunale di Vicenza e di sfavore o, quanto meno, di indifferenza rispetto al mantenimento della sede di Bassano del Grappa.
La conferma viene dal fatto che non si registra alcuna sua adesione o partecipazione alle pur numerose manifestazioni a sostegno della “causa Bassano”.
Parimenti, non si registrano suoi interventi sulla carta stampata o altre iniziative, le quali sarebbero state senz’altro dovute in considerazione del suo ruolo di consigliere comunale, di assessore e di vicesindaco.
Non si ha notizia del coinvolgimento da parte di Rigoni Roberto di esponenti politici della sua “area di pensiero”, coinvolgimento che, se fosse stato da lui promosso, senz’altro non avrebbe mancato di renderlo noto a tutti i suoi possibili elettori.
Non mi consta nemmeno il suo contributo nella campagna di raccolta firme da poco conclusa, nella quale era determinante la partecipazione dei consiglieri comunali, in quanto autenticatori di firma abilitati.
Questi fatti dimostrano inequivocabilmente che il vicesindaco Rigoni ha tenuto una posizione di inescusabile inerzia nella tutela di un preciso interesse della collettività asiaghese ed altopianese tutta.
Anzi, a parere del sottoscritto, il signor Rigoni Roberto, in quanto vicesindaco del capoluogo altopianese, si trova in una situazione di GRAVE CONFLITTO DI INTERESSI RISPETTO ALLA TUTELA DEGLI INTERESSI DEL TERRITORIO. CONFLITTO DI INTERESSI TALMENTE GRAVE E PALESE CHE IL SOTTOSCRITTO RITIENE DOVUTE LE SUE IMMEDIATE DIMISSIONI DA VICESINDACO DI ASIAGO.
La ragione di tale sua “neutralità” ed indifferenza rispetto al problema dipende, verosimilmente, dal fatto che una sua ipotetica azione a favore del Tribunale di Bassano lo avrebbe messo in contrasto con l’Ordine degli avvocati di Vicenza, al quale appartiene.
Nel tentativo di mascherare tale sua colpevole inerzia, egli si erge ora a difensore dell’ufficio del Giudice di Pace di Asiago (vedi Giornale di Vicenza del 27 novembre e 28 novembre 2012).
Nella verità dei fatti, Rigoni Roberto non può vantare alcuna iniziativa personale nemmeno nella difesa dell’ufficio di giustizia di Asiago, difesa che, piuttosto, è riconducibile a determinazioni collettive degli organi dell’ente comunale, senza alcun suo apporto personale.
A volere essere precisi - e la cosa è degna di essere appuntata a futura memoria - la deliberazione di Giunta comunale del 09/11/2012, n. 172, avente ad oggetto “MANTENIMENTO DELLA SEDE DEL GIUDICE DI PACE ASIAGO” che ha stabilito la copertura dei costi del Giudice di Pace di Asiago e, quindi, che consente il mantenimento in attività dell’ufficio per un altro anno (grazie al contributo economico di tutti i comuni del comprensorio, in proporzione al numero di abitanti) registra proprio l’ASSENZA del signor Rigoni Roberto.
Nel merito, la sopra delineata posizione incoerente e contraddittoria del vicesindaco Rigoni emerge chiaramente dalle dichiarazioni al Giornale di Vicenza del 27 novembre 2012 (riguardo il mantenimento dell’ufficio del giudice di Pace di Asiago): “Era importante per la popolazione non dover subire il disagio del trasferimento fino a Vicenza… Ora il prossimo passo è la riqualificazione dell’ufficio, chiedendo al presidente del tribunale di Vicenza funzioni maggiori e più servizi ai cittadini”.
E’ evidente che il vicesindaco Rigoni dà (già) per definitivamente “spacciato” il Tribunale di Bassano del Grappa, così come è palese la sua propensione per “Vicenza tribunale per l’Altopiano di Asiago”.
E tale posizione egli manifesta candidamente, oltre tutto mancando di solidarietà (e rispetto) nei confronti delle molte persone dell’intero comprensorio bassanese che si stanno impegnando fattivamente per la tutela degli interessi di tutto l’altopiano, perché, non dimentichiamolo, la difesa dei presidi di giustizia è una battaglia di civiltà e libertà.
La palpabile e insita incoerenza e contraddittorietà della posizione del vicesindaco di Asiago rispetto al problema sta anche nel ritenere che l’accorpamento del Tribunale di Bassano al Tribunale di Vicenza dia maggiori garanzie di vita del Giudice di Pace di Asiago.
E’ plausibile e probabile che sia proprio il contrario !
Mi chiedo come il vicesindaco Rigoni possa ancora pensare di rappresentare la cittadinanza di Asiago dopo tale sua inescusabile condotta.
In conclusione, l’intera vicenda, che vede triste protagonista il Tribunale di Bassano del Grappa (e tutta la nostra cittadinanza), mette in evidenza il grave ed insanabile conflitto di interessi in cui si trova il signor Rigoni Roberto e, per tale ragione, chiedo le sue dimissioni da vicesindaco del Comune di Asiago (che ritengo dovute a prescindere da ogni richiesta).
Asiago, 4 febbraio 2013
                                                                                                Maurizio Rossetto
                                                                     Consigliere comunale di Asiago nel “gruppo misto”