venerdì 10 agosto 2018

CIMITERO DI ASIAGO: VIDEOSORVEGLIANZA SI’, VIDEOSORVEGLIANZA NO. LE NOSTRE PROPOSTE

CIMITERO DI ASIAGO: VIDEOSORVEGLIANZA SI’, VIDEOSORVEGLIANZA NO.


Il cimitero di Asiago: da luogo di preghiera e riflessione a luogo dove vengono commessi reati.
Su questo presupposto, l’Amministrazione comunale ritiene di dover dotare il Camposanto di un sistema di videosorveglianza.
I reati commessi sarebbero diversi per numero (non si sa quale sia l’arco temporale di riferimento) e per natura, andando dal furto, al danneggiamento, fino al delitto denominato “vilipendio della memoria dei defunti”.

Il cimitero e la sua apertura notturna:


Il cimitero di Asiago non ha orari di apertura: è aperto di giorno ed è aperto di notte.
La regolamentazione dell’accesso al cimitero è rimasta invariata anche dopo gli ultimi “fatti gravi” di cui si è letto sulla stampa.
Quindi, anche nelle ore di buio l’accesso rimane libero, sebbene non vi sia alcun diritto di visita da garantire alla utenza.
Suona come un paradosso che ci si lamenti del verificarsi di “episodi non degni di una società civile” e di “gesti vili”, da scongiurare a mezzo della installazione dell’occhio digitale, quando le porte del cimitero rimangono aperte proprio durante l’orario notturno, quasi a garantire indisturbati quanto clandestini accessi.
Chi non intende il cimitero come luogo sacro e di preghiera e, comunque, voglia esternare le proprie idee con “modalità squallide”, certamente predilige il buio della notte al chiarore del giorno.


Le nostre proposte in merito

La videosorveglianza sul cimitero:

Alla videosorveglianza è riconosciuta una funzione deterrente e una funzione “reprimente” (non sempre efficace).
Sebbene il cimitero sia un luogo pubblico, la videosorveglianza agisce come una intromissione nella privacy della persone, particolarmente incisiva perché vengono in considerazione le libertà dell’individuo, quelle intime del culto dei defunti, della preghiera, della riflessione.
E della possibilità di esercitarle nell’anonimato.
In questo peculiare luogo, dunque, la videosorveglianza dovrebbe costituire la soluzione ultima, da adottare solo dopo che siano state adottate tutte le altre misure adottabili che non prevedono limitazioni così pesanti dei diritti individuali e collettivi.


1) L’abbattimento e regolazione delle fitte alberature del viale d’ingresso e del perimetro del cimitero, che permettono l’agire indisturbato di persone sospette o male intenzionate (tanto più di notte).
Gli alberi del viale del cimitero sono da sempre abbandonati a sé stessi, privati di qualsiasi forma di manutenzione necessaria. In particolare, la fitta alberatura lungo il viale dell’ingresso è poco consona alla dignità e al decoro del cimitero e costituisce pericolo all’incolumità delle persone, specie gli anziani, perché contribuisce alla formazione ed al mantenimento del ghiaccio nella stagione invernale (il transito lungo il viale alberato principale sarebbe consentito solo a piedi, per la presenza del divieto di transito agli automezzi).



La fitta boscaglia e la sua perfetta funzione oscurante sono da sempre un problema anche per i furti ai danni delle autovetture che lì vengono parcheggiate.
2) La predisposizione di un sistema di illuminazione notturna. Ci sembra sia un intervento imprescindibile per l’ingresso del cimitero, in termini di sicurezza e di decoro.
3) La regolamentazione degli orari di apertura del cimitero, con chiusura dei cancelli nelle ore notturne. Vietare l’accesso nelle ore notturne significa impedire azioni che di regola non vengono compiute alla luce del sole. Ci pare un provvedimento improcrastinabile.
4) La vigilanza. La presenza di personale di vigilanza infonderebbe un maggior senso di protezione e sicurezza nei visitatori del cimitero, specialmente nelle persone anziane (che sono anche le maggiori frequentatrici dei cimiteri).
5) La prevenzione si fa con l’informazione.
Sarebbe opportuno richiamare maggiormente l’attenzione dei visitatori sui comportamenti permessi e sui comportamenti vietati.
Il regolamento di polizia mortuaria potrebbe essere rivisto e migliorato.
In quest’ottica, il maggior effetto deterrente potrebbe derivare dalla indicazione dei comportamenti vietati e dalle relative sanzioni per le violazioni, in particolare per le sanzioni amministrative (se ed in quanto previste…).

Questi, a nostro parere, dovrebbero essere gli interventi da attuare preventivamente per il cimitero (salvo altri, s’intende), prima di giungere dover ricorrere agli apparati della videosorveglianza.
D’altro canto, non è stato reso noto l’importo della spesa in bilacio, anche solo indicativo, per il sistema di videosorveglianza (“auspico che le telecamere possano essere installate già entro la fine dell’estate”, dichiara il sindaco), ne per il rispetto del nuovo regolamento sulla privacy nei luoghi pubblici .
Nel conto vanno messe anche le spese di mantenimento, aggiornamento, riparazioni periodiche.
Riteniamo che le nostre proposte di interventi sopra indicati siano, non solo prioritarie, ma soprattutto finalizzate ad una maggior cura e rispetto alla sacralità di questo luogo.
In definitiva, un conto è video-sorvegliare un cassonetto delle immondizie per sanzionare condotte illecite di smaltimento dei rifiuti (videosorveglianza “settoriale” più volte auspicata, ma mai attuata nel nostro comune), un altro conto è videosorvegliare tutti coloro che si raccolgono al cimitero in preghiera, a causa di presunti atti offensivi, non così regolari e sistematici, magari nemmeno oggetto di querela alle Autorità preposte, ma solo “denunciati verbalmente” in municipio.