venerdì 13 maggio 2016

BUSINESS RIFIUTI - DISCARICHE – LA BONIFICA è OBBLIGATORIA!



MELAGON/ BAKTALL: LE RASSICURAZIONI SUL MONITORAGGIO AL GRUPPO “SIAMO ASIAGO- INSIEME PER L’ALTOPIANO” NON BASTANO

Vogliamo sostenere la nostra opinione in merito alla discarica di Melagon della quale tutti abbiamo sentito parlare da oltre un mese sui giornali, sui tg locali, regionali con molteplici interventi politici COME FOSSE LA NOVITA’ DELL’ULTIMA ORA!  

"Purtroppo per noi la cosa è nota da decenni" ci commenta il nostro Corrado Corradin.  Corrado è sempre stato in prima linea, assieme al Gruppo Speleologico 7C, nel promuovere la tutela della nostra terra; l’impegno suo e di alcuni volontari è rivolto soprattutto alla tematica della risorsa idrica connessa al nostro territorio carsico ed ai suoi abitanti presso il “Museo dell’Acqua”. Diffondere la cultura dell’acqua quale grande risorsa da tutelare come bene comune indispensabile per la nostra vita.

 Il Museo è nato proprio con lo scopo principale di sostenere il tema “acqua” quale filo conduttore che unisce tutti gli aspetti del rapporto uomo-ambiente e di conseguenza la sua salvaguardia, promuovendo incontri, conferenze anche nelle scuole. La problematica delle discariche, l’aspetto fisico della nostra terra e la ricerca sul campo sono argomenti fondamentali di divulgazione e sensibilizzazione in tali incontri auspicando, come dice Corrado, che le nuove generazioni ne facciano tesoro.


Queste le considerazioni di Corrado Corradin inviate al GdV:

Scrivo in merito alla serie di articoli pubblicati nei giorni scorsi sul GdV dedicati alla discarica controllata di R.S.U. di Melagon (Asiago). Leggo, non senza sorpresa, tutta una serie di prese di posizione e denunce da parte anche di chi era già al corrente, o doveva esserlo, sulla “problematica” Discarica di Melagon. Il Gruppo Speleologico Settecomuni ha denunciato la criticità sulla scelta del sito già durante la sua progettazione. I lavori Dott.ssa Monica Celi (1994) e del Geologo Gianluigi Boccalon (1998), più volte menzionati negli articoli senza indicarne la fonte, sono stati commissionati e pubblicati dal G.S.S. . Nel primo caso ci si avvalse della consulenza della Commissione Scientifica della Federazione Speleologica Veneta e, nel secondo, si operò nell’ambito del progetto IN.A.C., sempre della F.S.V. (Inquinamento Acque Carsiche). Il nostro gruppo denuncia da oltre 40 anni i pericoli, e le conseguenze, di inquinamento delle acque nel territorio carsico dell’altopiano. Le conferenze, proiezioni, lezioni scolastiche sull’argomento sono state centinaia. Dal 2006 abbiamo organizzato manifestazioni come “Puliamo il Buio” in collaborazione con Legambiente e la Società Speleologica Italiana. Abbiamo realizzato un Museo dell’Acqua dove queste problematiche sono state argomento di centinaia di visite guidate. Malgrado tutte questi sforzi ancora oggi leggo commenti sul rischio di infiltrazione del percolato quando, il vero problema, è il fenomeno dell’epicarsismo, evidenziato nell’area, che potrebbe far “inghiottire” nel sottosuolo l’intera discarica (come confermato dalle scoperte speleologiche nelle cave limitrofe). Si denuncia il conferimento di sostanze di dubbia provenienza, come i residui di pulizia stradale, senza verificare che sono state regolarmente autorizzate, e lo stesso vale per i rifiuti urbani non differenziati, gli ingombranti o i rifiuti misti delle attività di costruzione o demolizione (vedi Autorizzazione integrata Ambientale N°6 /2014).  La domanda che sorge in questo momento è perché, solo ora, è scoppiato il “caso Melagon”, e  persone, che non si sono mai interessate di ecologia, sono, ad un tratto, tanto coinvolti. Forse si sta cercando un capro espiatorio per nascondere qualche altra “magagna”, forse è semplice “pubblicità” politica o forse si intravede “l’affare” per una eventuale bonifica. Il G.S.S. si domanda dove siano finite le denunce e le inchieste degli anni scorsi su altri siti inquinati, come per esempio il ritrovamento di Rifiuti Speciali Ospedalieri in due grotte (Lusiana e Foza), le termografie fatte dall’alto per evidenziare le discariche abusive o, semplicemente, la scomparsa della Voragine di Ca’ Oneste.  Potrei continuare ma, viste le passate esperienze, non abbiamo molta fiducia sulle positive conclusioni su Melagon. Preferiamo continuare  a promuovere la conoscenza sul nostro territorio grazie alle ricerche sul campo e alla divulgazione come, ad esempio, le attività del Museo dell’ Acqua, auspicando che, almeno le future generazioni, siano meno ignoranti.

Corrado Corradin
Gruppo Speleologico Settecomuni






COSA PROPORRE A QUESTO PUNTO?
Al di là di responsabilità, di rassicurazioni, di monitoraggi e quant’altro per evitare disfattismi, bisogna agire solamente in un senso con la bonifica. Ne va in primis della nostra salute, successivamente del nostro territorio e infine della nostra economia che, come noto, è basata essenzialmente sul turismo. Basti infatti ricordarci l’epidemia gastrointestinale che qualche tempo fa ci ha colpiti creando allarmismo e risonanza pubblicitaria negativa. Questo risanamento comporterebbe un dispendio economico di portata considerevole di cui sicuramente il solo Ente Comunale non sarebbe in grado di far fronte. La nostra proposta, per bonificare le nostre discariche, è quindi innanzitutto ricercare Fondi esterni e, nel caso non si riuscisse a percepirli, arrivare ad utilizzare a questo scopo i fondi Odi.    Inutile sarebbe evidenziare quanto il turismo sia essenzialmente legato al nostro meraviglioso territorio rigoglioso e salubre.