CIMITERO DI ASIAGO: VIDEOSORVEGLIANZA
SI’, VIDEOSORVEGLIANZA NO.
Il cimitero di Asiago: da luogo di
preghiera e riflessione a luogo dove vengono commessi reati.
Su
questo presupposto, l’Amministrazione comunale ritiene di dover dotare il Camposanto
di un sistema di videosorveglianza.
I reati
commessi sarebbero diversi per numero
(non si sa quale sia l’arco temporale di riferimento) e per natura, andando dal furto, al danneggiamento, fino al delitto
denominato “vilipendio della memoria dei defunti”.
Il cimitero e la sua apertura notturna:
Il cimitero di Asiago
non ha orari di apertura: è aperto di giorno ed è aperto di notte.
La
regolamentazione dell’accesso al cimitero è rimasta invariata anche dopo gli
ultimi “fatti gravi” di cui si è letto sulla stampa.
Quindi,
anche nelle ore di buio l’accesso rimane libero, sebbene non vi sia alcun
diritto di visita da garantire alla utenza.
Suona come un paradosso che ci si
lamenti del verificarsi di “episodi non degni di una società civile” e di
“gesti vili”, da scongiurare a mezzo della installazione dell’occhio digitale,
quando le porte del cimitero rimangono aperte proprio durante l’orario notturno,
quasi a garantire indisturbati quanto clandestini accessi.
Chi
non intende il cimitero come luogo sacro e di preghiera e, comunque, voglia
esternare le proprie idee con “modalità squallide”, certamente predilige il
buio della notte al chiarore del giorno.
Le nostre proposte in merito
La videosorveglianza sul cimitero:
Alla
videosorveglianza è riconosciuta una funzione deterrente e una funzione “reprimente” (non sempre efficace).
Sebbene
il cimitero sia un luogo pubblico, la
videosorveglianza agisce come una intromissione nella privacy della persone,
particolarmente incisiva perché vengono in considerazione le libertà dell’individuo,
quelle intime del culto dei defunti, della preghiera, della riflessione.
E
della possibilità di esercitarle nell’anonimato.
In
questo peculiare luogo, dunque, la
videosorveglianza dovrebbe costituire la soluzione ultima, da adottare solo dopo
che siano state adottate tutte le altre misure adottabili che non prevedono
limitazioni così pesanti dei diritti individuali e collettivi.
1)
L’abbattimento e regolazione delle fitte alberature del viale d’ingresso e
del perimetro del cimitero, che permettono l’agire indisturbato di persone
sospette o male intenzionate (tanto più di notte).
Gli
alberi del viale del cimitero sono da sempre abbandonati a sé stessi, privati di
qualsiasi forma di manutenzione necessaria. In particolare, la fitta alberatura lungo il viale
dell’ingresso è poco consona alla dignità e al decoro del cimitero e
costituisce pericolo all’incolumità delle persone, specie gli anziani, perché contribuisce
alla formazione ed al mantenimento del ghiaccio nella stagione invernale
(il transito lungo il viale alberato principale sarebbe consentito solo a
piedi, per la presenza del divieto di transito agli automezzi).
La
fitta boscaglia e la sua perfetta funzione oscurante sono da sempre un problema
anche per i furti ai danni delle autovetture che lì vengono parcheggiate.
2)
La predisposizione di un sistema di illuminazione notturna. Ci sembra sia
un intervento imprescindibile per l’ingresso del cimitero, in termini di
sicurezza e di decoro.
3)
La regolamentazione degli orari di apertura del cimitero, con chiusura dei
cancelli nelle ore notturne. Vietare l’accesso nelle ore notturne significa
impedire azioni che di regola non vengono compiute alla luce del sole. Ci pare
un provvedimento improcrastinabile.
4)
La vigilanza. La presenza di personale di vigilanza infonderebbe un
maggior senso di protezione e sicurezza nei visitatori del cimitero, specialmente
nelle persone anziane (che sono anche le maggiori frequentatrici dei
cimiteri).
5)
La prevenzione si fa con l’informazione.
Sarebbe
opportuno richiamare maggiormente l’attenzione dei visitatori sui comportamenti
permessi e sui comportamenti vietati.
Il
regolamento di polizia mortuaria potrebbe essere rivisto e migliorato.
In
quest’ottica, il maggior effetto deterrente potrebbe derivare dalla indicazione
dei comportamenti vietati e dalle relative sanzioni per le violazioni, in
particolare per le sanzioni amministrative (se ed in quanto
previste…).
Questi, a nostro parere, dovrebbero
essere gli interventi da attuare preventivamente per il cimitero (salvo altri,
s’intende), prima di giungere dover ricorrere agli apparati della
videosorveglianza.
D’altro
canto, non è stato reso noto l’importo
della spesa in bilacio, anche solo indicativo, per il sistema di videosorveglianza (“auspico
che le telecamere possano essere installate già entro la fine dell’estate”,
dichiara il sindaco), ne per il rispetto del nuovo regolamento sulla privacy nei luoghi pubblici .
Nel
conto vanno messe anche le spese di mantenimento, aggiornamento, riparazioni
periodiche.
Riteniamo
che le nostre proposte di interventi sopra indicati siano, non solo prioritarie, ma soprattutto finalizzate ad una maggior cura e rispetto alla sacralità di questo luogo.
In definitiva, un conto è video-sorvegliare un cassonetto delle immondizie per sanzionare condotte illecite di smaltimento
dei rifiuti (videosorveglianza “settoriale” più volte
auspicata, ma mai attuata nel nostro comune), un altro conto è videosorvegliare tutti coloro che si raccolgono al
cimitero in preghiera, a causa di presunti atti offensivi, non così
regolari e sistematici, magari nemmeno oggetto di querela alle Autorità
preposte, ma solo “denunciati verbalmente” in municipio.
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