MELAGON/ BAKTALL: LE RASSICURAZIONI SUL MONITORAGGIO AL GRUPPO “SIAMO ASIAGO- INSIEME PER L’ALTOPIANO” NON BASTANO
Vogliamo sostenere la nostra opinione in merito alla discarica
di Melagon della quale tutti abbiamo sentito parlare da oltre un mese sui
giornali, sui tg locali, regionali con molteplici interventi politici COME FOSSE
LA NOVITA’ DELL’ULTIMA
ORA!
"Purtroppo per noi la cosa è nota da decenni" ci commenta il
nostro Corrado Corradin. Corrado è sempre stato in prima linea, assieme
al Gruppo Speleologico 7C, nel promuovere la tutela della nostra terra; l’impegno
suo e di alcuni volontari è rivolto soprattutto alla tematica della risorsa
idrica connessa al nostro territorio carsico ed ai suoi abitanti presso il “Museo dell’Acqua”. Diffondere la cultura dell’acqua quale
grande risorsa da tutelare come bene comune indispensabile per la nostra vita.
Il Museo è nato
proprio con lo scopo principale di sostenere il tema “acqua” quale filo
conduttore che unisce tutti gli aspetti del rapporto uomo-ambiente e di
conseguenza la sua salvaguardia, promuovendo incontri, conferenze anche nelle
scuole. La problematica delle discariche, l’aspetto fisico della nostra terra e
la ricerca sul campo sono argomenti fondamentali di divulgazione e
sensibilizzazione in tali incontri auspicando, come dice Corrado, che le nuove
generazioni ne facciano tesoro.
Queste le considerazioni di Corrado Corradin inviate al GdV:
Queste le considerazioni di Corrado Corradin inviate al GdV:
Scrivo in merito alla serie di
articoli pubblicati nei giorni scorsi sul GdV dedicati alla discarica
controllata di R.S.U. di Melagon (Asiago). Leggo, non senza sorpresa, tutta una
serie di prese di posizione e denunce da parte anche di chi era già al corrente,
o doveva esserlo, sulla “problematica” Discarica di Melagon. Il Gruppo
Speleologico Settecomuni ha denunciato la criticità sulla scelta del sito già
durante la sua progettazione. I lavori Dott.ssa Monica Celi (1994) e del
Geologo Gianluigi Boccalon (1998), più volte menzionati negli articoli senza
indicarne la fonte, sono stati commissionati e pubblicati dal G.S.S. . Nel
primo caso ci si avvalse della consulenza della Commissione Scientifica della Federazione
Speleologica Veneta e, nel secondo, si operò nell’ambito del progetto IN.A.C.,
sempre della F.S.V. (Inquinamento Acque Carsiche). Il nostro gruppo denuncia da
oltre 40 anni i pericoli, e le conseguenze, di inquinamento delle acque nel
territorio carsico dell’altopiano. Le conferenze, proiezioni, lezioni
scolastiche sull’argomento sono state centinaia. Dal 2006 abbiamo organizzato
manifestazioni come “Puliamo il Buio” in collaborazione con Legambiente e la Società
Speleologica Italiana. Abbiamo realizzato un Museo dell’Acqua dove queste
problematiche sono state argomento di centinaia di visite guidate. Malgrado
tutte questi sforzi ancora oggi leggo commenti sul rischio di infiltrazione del
percolato quando, il vero problema, è il fenomeno dell’epicarsismo, evidenziato
nell’area, che potrebbe far “inghiottire” nel sottosuolo l’intera discarica
(come confermato dalle scoperte speleologiche nelle cave limitrofe). Si
denuncia il conferimento di sostanze di dubbia provenienza, come i residui di
pulizia stradale, senza verificare che sono state regolarmente autorizzate, e
lo stesso vale per i rifiuti urbani non differenziati, gli ingombranti o i
rifiuti misti delle attività di costruzione o demolizione (vedi Autorizzazione
integrata Ambientale N°6 /2014). La domanda
che sorge in questo momento è perché, solo ora, è scoppiato il “caso Melagon”,
e persone, che non si sono mai
interessate di ecologia, sono, ad un tratto, tanto coinvolti. Forse si sta cercando
un capro espiatorio per nascondere qualche altra “magagna”, forse è semplice “pubblicità”
politica o forse si intravede “l’affare” per una eventuale bonifica. Il G.S.S.
si domanda dove siano finite le denunce e le inchieste degli anni scorsi su
altri siti inquinati, come per esempio il ritrovamento di Rifiuti Speciali
Ospedalieri in due grotte (Lusiana e Foza), le termografie fatte dall’alto per
evidenziare le discariche abusive o, semplicemente, la scomparsa della Voragine
di Ca’ Oneste. Potrei continuare ma,
viste le passate esperienze, non abbiamo molta fiducia sulle positive
conclusioni su Melagon. Preferiamo continuare
a promuovere la conoscenza sul nostro territorio grazie alle ricerche
sul campo e alla divulgazione come, ad esempio, le attività del Museo dell’
Acqua, auspicando che, almeno le future generazioni, siano meno ignoranti.
Corrado Corradin
Gruppo Speleologico Settecomuni
COSA PROPORRE A
QUESTO PUNTO?
Al di là di
responsabilità, di rassicurazioni, di monitoraggi e quant’altro per evitare
disfattismi, bisogna agire solamente in un senso con la bonifica. Ne va in primis della nostra salute,
successivamente del nostro territorio e infine della nostra economia che, come
noto, è basata essenzialmente sul turismo. Basti infatti ricordarci l’epidemia
gastrointestinale che qualche tempo fa ci ha colpiti creando allarmismo e risonanza
pubblicitaria negativa. Questo risanamento comporterebbe un dispendio economico
di portata considerevole di cui sicuramente il solo Ente Comunale non sarebbe
in grado di far fronte. La nostra proposta, per bonificare le nostre
discariche, è quindi innanzitutto ricercare Fondi esterni e, nel caso non si
riuscisse a percepirli, arrivare ad utilizzare a questo scopo i fondi Odi. Inutile sarebbe evidenziare quanto il
turismo sia essenzialmente legato al nostro meraviglioso territorio rigoglioso
e salubre.