I cittadini, attraverso lo strumento politico, esercitano quella
sovranità attribuita loro nell’art.1 della Costituzione Italiana (L'Italia
è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al
popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione). Grazie alla critica politica si attua
un controllo sull’esercizio ad interesse collettivo e sulla gestione della cosa
pubblica affidata appunto al popolo
dall’art. 1 della Costituzione Italiana!
“Sono
stata umiliata, hanno infangato la mia persona con il preciso obiettivo di 'farmi fuori' come consigliere di minoranza nel Consiglio comunale di Asiago”.
Quale unica
rappresentante della lista civica “SìAmo
Asiago – Insieme per l’Altopiano”, in data 01 aprile 2015 presentavo una
interrogazione al Sindaco nella
quale chiedevo spiegazioni in ordine ad uno scritto anonimo pervenuto alla
sottoscritta e al Sindaco stesso circa la presunta esistenza di irregolarità
dell’operato dell’ufficio urbanistica nel rilascio di titoli abilitativi ad
un’immobiliare per la costruzione di due edifici ad uso di “seconda casa”.
La Responsabile dell’ufficio urbanistica (e
dei lavori pubblici) è l’arch.
Donatella Michelazzo, posizione che ricopre da circa 20 anni presso il nostro
Comune (esattamente dal 17.08.1995, per stare a quanto indicato sul curriculum
della stessa consultabile in internet) e Assessore
all’urbanistica è il Sindaco Roberto Rigoni (alla sua prima esperienza come
assessore all’urbanistica, dall’insediamento della sua lista nel maggio 2014).
Ho richiesto che
la risposta mi venisse data per iscritto,
prerogativa dell’interrogante espressamente prevista dal regolamento comunale
in materia.
Con mia somma
sorpresa, la seduta consiliare del 22
aprile 2015 veniva convocata con un ordine del giorno che prevedeva la
risposta alla mia interrogazione. La particolarità di questa seduta consiliare
sta anche nel fatto che veniva trasmessa in diretta streaming via internet,
modalità che ne amplificava di gran
lunga la divulgazione.
Il caso vuole che tale modalità di
trasmissione venisse adottata per la
prima volta in assoluto in tale occasione (La registrazione video è
consultabile anche sul sito internet “SìAmo Asiago – Insieme per l’Altopiano” -
blogspot, l’interrogazione è trattata dal minuto di registrazione 1.07.00)
Nell’occasione, quella del Sindaco è stata
qualcosa di più e di diverso di una risposta ad un’interrogazione.
Travalicando
ogni limite, il Sindaco si spingeva oltre i fatti, producendosi in una
requisitoria inopportuna e imbarazzante per la sottoscritta. Mi ha redarguita e
offesa, mi chiedo con che intento, forse quello di intimorirmi?
Ad ogni modo, in
un passaggio del suo discorso, il Sindaco afferma quanto segue: “… A
completamento di quanto sopra riportato,
leggo la dichiarazione dell’arch. Michelazzo: ‘si comunica che in data
08.04.2015, a seguito della pubblicazione della segnalazione anonima sul sito
internet della lista SìAmo Asiago e sul profilo Facebook della stessa, a
tutela dei miei collaboratori e mia personale ho presentato esposto
alla Stazione dei Carabinieri di Asiago, ritenendo che la pubblicazione su siti
informatici abbia dato una particolare portata all’azione diffamatoria, di cui
ritengo responsabile l’autrice della pubblicazione medesima…” L’esposto di
cui si parla, in realtà, è stato poi “tradotto” in denuncia – querela,
presentata in data 25 maggio 2015 dall’arch. Michelazzo, nella quale la stessa
deduce di essere persona offesa del delitto di diffamazione, in quanto
rappresenta l’ufficio urbanistica e, quindi, lo scritto anonimo diffamatorio,
nell’attribuire comportamenti istituzionalmente pochi chiari o scorretti,
sarebbe diretto alla sua persona.
In data 15 marzo
2016 la Procura di Vicenza, nella persona della dott. Serena Chimichi, emetteva
istanza di archiviazione evidenziando la mancanza dell’elemento soggettivo del
reato e la non riferibilità della diffamazione alla signora Michelazzo.
Non paga,
l’arch. Michelazzo proponeva atto di opposizione all’archiviazione, ribadendo
la propria posizione!
La sottoscritta,
a mezzo del proprio difensore avv. Marco Santarcangelo, si difendeva dalle
accuse, oltre che all’udienza camerale del 22 settembre u.s., a mezzo di
memoria difensiva.
In data 04 ottobre 2016, il Giudice
delle Indagini Preliminari dott. Roberto Venditti, emetteva ordinanza di
archiviazione in cui tra l’altro, osservava:
”…. Il contenuto della
lettera anonima, ma ancor più il modo in cui la stessa è stata resa accessibile
al pubblico, non evidenzia l'obiettivo superamento dell'ambito di operatività
della scriminante, non foss'altro perché la critica che vi si svolge è sempre strettamente legata alle
valutazioni di carattere politico
legate al conflitto in essere tra maggioranza e minoranza. In nessun modo l'indagata esprimeva
personalmente espressioni ingiuriose o diffamatorie ma si limitava a rendere
pubblica la manifestazione di protesta di un anonimo cittadino, tra l'altro espressa in modo piuttosto pacato ….. Ciò che rimane
inaccettabile, sotto il profilo della critica politica, è quindi l'utilizzo di frasi pesantemente e
platealmente sconvenienti e volgari, che trasmodino in incivile
denigrazione o nella pura contumelia, ciò che nel caso di specie — pur
rimanendo auspicabile un confronto democratico più attento alla qualità delle
critiche, e non solo alla loro diretta finalità politica — non si ritiene sia avvenuto….”!
…….. Per
me è stata la definitiva liberazione da un incubo.
Sono alla mia
prima esperienza di consigliere comunale e credo di adempiere quotidianamente
al mandato ricevuto dalla cittadinanza (la nostra lista civica è stata
prescelta da 672 votanti).
Soprattutto, la trasparenza e la partecipazione dei cittadini caratterizzano l’operato mio e
della mia lista civica di cui sono Capogruppo e unica rappresentante sui banchi
del consiglio comunale.
Tra i nostri
strumenti vi è anche il sito internet “SìAmo Asiago – Insieme per l’Altopiano”
blogspot e la pagina Facebook.
E’ chiaro ed
evidente l’attacco perpetrato da questa amministrazione nei nostri confronti.
Il destinatario dell’interrogazione era il
Sindaco. Riteniamo che la Responsabile dell’ufficio urbanistica abbia
travalicato il suo ambito operativo di tecnico, intentando un’azione penale
contro un consigliere comunale di opposizione politica, facendo ipotizzare
finalità diverse dalla tutela della sua persona. Purtroppo la situazione
venutasi a creare in capo all’ufficio urbanistica è insostenibile da diversi
anni. I contenziosi in materia urbanistica coltivati dal Comune di Asiago nelle
diverse sedi hanno per lo più avuto esiti nefasti, soprattutto per le casse
comunali, con spese per compensi legali davvero ingenti. Ricordiamo il
contenzioso più eclatante dal quale il Comune è uscito sconfitto, ossia quello
relativo alla pretesa disapplicazione del “piano casa” regionale e da me non
avallata.
Sottolineo
inoltre che lo stesso Sindaco, anche
nella veste di assessore all’urbanistica, in risposta all’interrogazione (cfr.
registrazione consiglio), si è dichiarato “garante”
del buon andamento dell’amministrazione di cui è a capo.
Il ruolo istituzionale del Sindaco è quello
di tutelare l’Ente che rappresenta.
Stupisce, dunque, che io, consigliera
Monica Dalle Ave, abbia saputo solo in data 22 aprile 2015, che già in data 08
aprile 2015 era stato presentato un “esposto” a mio carico presso i Carabinieri
(di cui, in realtà, non abbiamo esatta contezza), quando la pubblicazione sul
sito internet dell’interrogazione e dello scritto anonimo risalgono al 01
aprile 2015.
Stupisce, ancora, che il Sindaco non abbia invitato subito la sottoscritta,
a rimuovere la pubblicazione, al
fine di evitare o contenere il paventato pregiudizio al buon andamento e al
buon nome dell’Ente comunale di cui egli è tutore e che non abbia perseguito la
via del dialogo, come è altrettanto
in suo dovere fare !
Stupisce, ancora di più, che il Sindaco,
al contrario, abbia ritenuto conveniente e opportuno dare maggiore risonanza alla questione, trattandone in una pubblica
seduta consiliare, per di più trasmessa in diretta internet streaming.
In realtà, il
regolamento comunale ammette la possibilità del Sindaco di dare risposta alle
interrogazioni in consiglio comunale quando la questione riveste i caratteri
dell’“urgenza”, qui assente.
La pubblicazione
incriminata veniva rimossa dal sito internet di nostra spontanea iniziativa
appena appresa la notizia dell’esposto, per
sottolineare la buonafede!
Stupisce, infine, sentire
sottolineature da parte del Sindaco, seccato perché le delibere della
maggioranza non vengono votate con ampio favore e incondizionata fiducia dall’opposizione (ovviamente,
parliamo solo della lista “SìAmo Asiago – Insieme per l’Altopiano”).
Dopo questo
fatto increscioso della denuncia nei miei confronti, dall’esito ampiamente
assolutorio, credo che la risposta sia nei fatti!
Alla luce dei
trascorsi tutti e, da ultimo, di questa ulteriore vicenda giudiziaria, nella
lista civica “SìAmo Asiago – Insieme per l’Altopiano” è venuta meno la fiducia sia
nel Responsabile dell’ufficio urbanistica e lavori pubblici del Comune di
Asiago sia, inevitabilmente, nel Sindaco,
anche e proprio per il comportamento da lui tenuto nella vicenda della presunta
diffamazione.
Questa parentesi
giudiziaria mi ha molto segnata: vedermi deferita ad un Tribunale penale è
stato ingiusto. Ad ogni modo sono contenta, perché ora è stata messa la parola
fine, proprio con un pronunciamento di un Giudice, chiesto e ottenuto con forza
dalla mia denunciante.
Purtroppo anche
se la decisione del Giudice mi
restituisce in pieno l’onore, che non avevo mai perso, questa vicenda mi
lascia tanta amarezza, per come sono
stata trattata dal Sindaco e dalla Responsabile dell’Ufficio alla quale, peraltro,
avevo chiesto a suo tempo di parlare vis-à-vis, senza però ricevere risposta!