lunedì 2 febbraio 2015

Unione dei Comuni, questione ospedale, turismo... L'intervista di Monica Dalle Ave a "Cronache blu"

Monica Dalle Ave: “Dobbiamo cambiare radicalmente mentalita'”

Monica Dalle Ave, rappresentante in consiglio comunale del gruppo “SiAmo Asiago, insieme per l’Altopiano” mi ha gentilmente concesso questa intervista.
– Si parla spesso della necessita’ in Altopiano di unione dei Comuni. Purtroppo alle belle parole non sono poi seguiti fatti concreti. Perche’ a suo parere?
“Purtroppo non si è ancora formata in Altopiano una mentalità elastica, volta a realizzare progetti che vadano oltre i confini del proprio territorio. Sembra che gli amministratori temano di perdere la loro autonomia e il potere diretto sugli apparati e sul territorio. Inoltre, troppo spesso le decisioni vengono assunte più nell’ottica del beneficio individuale che in quella di “fare unione”. Personalmente, noto la forte volontà della Presidente dell’Unione dei Comuni di superare queste barriere. Ci vorrà del tempo, ma credo che, per forza di cose, si dovrà lavorare assieme e solo tale sinergia potrà recare beneficio al nostro territorio.
– Le battaglie da combattere sull’Altopiano sono tante: tra le piu’ urgenti quella relativa alla salvaguardia dell’ospedale. Quale e’ la sua previsione in prospettiva futura?
“La “questione ospedale”, se inizialmente è stata vista solo come una battaglia a scopo elettorale, alla lunga si è dimostrata reale e preoccupante. Ora è necessario attendere l’esito delle prossime elezioni regionali, vista la netta presa di posizione da parte del Presidente Zaia sull’argomento. Io ho maturato una mia idea al riguardo, ma la riservo per il post-elezioni di maggio. Al momento, mi limito ad osservare il susseguirsi degli eventi e resto in stand by… In ogni caso, posso dire che, a prescindere dall’esito delle consultazioni elettorali, non mancheremo di far sentire in maniera forte la nostra voce.
– La Regione ha praticamente bocciato l’Altopiano come località turistica primaria. Quali a suo avviso le responsabilità per questo mancato riconoscimento e quali le possibilita’ di un recupero?
“Il mancato riconoscimento del Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni da parte della Regione rappresenta un’occasione persa per i settori primari dell’Altopiano e un fallimento per l’Unione dei Comuni. Anche in questo caso, ribadisco che si dovrà lavorare duramente allo scopo di cambiare radicalmente mentalità.
– In molti concordano sul fatto che il turismo sull’Altopiano sia in crisi. Lei e’ d’accordo e perche’?
“Credo che, in passato, non siano state fatte sufficienti analisi circa le potenzialità del nostro territorio. Attualmente, si sta tentando di muoversi in tal senso con l’ausilio della società di consulenza “Nomisma S.p.A.”. In particolare, la stessa, oltre ad aver già promosso alcuni incontri con noi amministratori, ha programmato per il prossimo 6 febbraio un incontro aperto alla popolazione, allo scopo di presentare il percorso intrapreso dall’Unione Montana e dalla Conferenza dei Sindaci per la definizione di una visione strategica e condivisa per lo sviluppo dell’Altopiano, stimolando, così, un confronto con le forze economiche, le associazioni, gli imprenditori, le istituzioni scolastiche ed i singoli cittadini. Spero che non si sia arrivati a tutto questo con un po’ troppo ritardo… E’ sufficiente percorrere la strada del Costo per imbattersi in pletore di stampa che dimostrano la mancanza di un logo identificativo che offra la vera identità del nostro Altopiano.
– Un suo bilancio sul lavoro svolta in questi primi mesi dalla nuova amministrazione…
“Non mi sembra siano stati raggiunti risultati eclatanti. Occorre tener presente che l’attuale Primo cittadino, già viceSindaco da dieci anni, rappresenta un’amministrazione che si pone in linea di continuità con la precedente, e ciò costituisce un’importante potenzialità in più. Tuttavia, ad esempio, un argomento di interesse pubblico come la gestione dei rifiuti, è stato semplicemente demandato alla Regione, nell’attesa dell’istituzione dei Consigli di bacino (previsti dalla legge regionale n. 52 del 2012), lasciando l’affido momentaneo del servizio ad Etra e scrollandosi, così, di dosso il problema.
g.t.

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