Gentile
Signor
Presidente
del Consiglio comunale di Asiago
-
Sede del Municipio -
Gentile Signor Presidente,
Mi accingo a scriverLe in relazione alla mia
partecipazione, quale componente del Consiglio comunale, alla Lista Progetto
Viva Asiago!
Nel periodo di tempo che precede questa mia ho avuto
modo di riconsiderare la mia esperienza in seno al Consiglio comunale,
focalizzando l'attenzione sul modus
operandi di questa amministrazione.
Da capogruppo ho sottolineato che, di fatto, non mi
veniva consentito di operare nell'ambito delle facoltà proprie dell'incarico.
Mi era stato risposto che non ero un leader. Non solo, però. Infatti, non mi
venivano risparmiati attacchi personali demolitori (fondati su falsità e
malelingue) e mi vedevo destinatario di appellativi atti a gettare discredito
sulla mia persona.
Purtroppo, i personalismi di taluno hanno creato
divisione, a discapito non solo mio, bensì dell'intero gruppo.
Da ex
capogruppo constato che nulla è cambiato dalla mia sostituzione nell'incarico
ad oggi.
Di seguito espongo i motivi della mia affermazione.
Con la lettera protocollata il 5/12/2011, da me
sottoscritta assieme al consigliere Ivan Baù, si sottolineava l'esigenza
sacrosanta del consigliere di partecipare alle delibere del Consiglio
adeguatamente informato, in modo da poter assumere responsabilmente le proprie
decisioni. Si sollecitava un maggior numero di incontri di gruppo, da tenersi
con periodicità fissa. Ebbene, tale invito, motivato e rivolto anche al
capogruppo, non ha sortito alcun effetto. Anzi, gli incontri di maggioranza sono
più rari ora rispetto ad allora.
In questo contesto, debbo chiedermi se valga la pena e
se sia corretto da parte mia continuare su questa strada, consapevole di non
poter svolgere appieno il mio ruolo di consigliere, quanto meno in seno al
gruppo di maggioranza.
Questo è quello che accade proprio in un momento in
cui le scelte si fanno sempre più difficili e richiedono maggiore
partecipazione e ponderazione.
Mi riferisco al piano pluriennale ed annuale delle
opere pubbliche, alla scelta di realizzare un'opera a scapito di più altre
opere, soprattutto se indispensabili e attese da lungo tempo dalla popolazione
e, ancora, soprattutto perché tale scelta implica l'impossibilità di garantire interventi,
anche di minima entità (ordinaria manutenzione) nel settore dei lavori pubblici
per i prossimi anni.
Nel solco dell'autosussistenza della maggioranza e dei
suoi vertici, nonché del progressivo esautoramento delle facoltà del singolo
consigliere e delle singole commissioni consiliari si inserisce anche la
“prassi” dell'ultimo periodo di convocare le commissioni consiliari ad orari
proibitivi (dopo che la problematica è stata resa nota, per essere ovviata).
Faccio riferimento specifico alla commissione permanente “bilancio, patrimonio,
ordinamento e organizzazione”, di cui presidente è un componente di maggioranza
e di cui sono io stesso componente, convocata in un paio di occasioni alle ore
12,00 in giorni lavorativi, nonostante la dichiarata indisponibilità del
sottoscritto e di altri consiglieri a parteciparvi. Se a ciò aggiungiamo che il
regolamento di funzionamento del Consiglio prevede che l'adozione di una
deliberazione di questo organo può prescindere (e, nella pratica, senz'altro
prescinde) dalla necessaria acquisizione di un parere da parte delle
commissioni nelle materie di pertinenza (si noti bene, anche per mancanza del
numero legale delle sedute di commissione e, pertanto, per mancata riunione),
capiamo bene che meccanismo si vuole innescare.
La “democrazia
partecipata” non è stata nei fatti attuata all'interno del gruppo ed, anzi,
è mancata del tutto, in modo direi clamoroso, anche con la deliberazione del
Consiglio comunale del 22 marzo u.s. sull'IMU, in merito alla quale ho dovuto
esprimere la mia astensione e sulla quale, invece, avrei voluto votare
convintamente, perché la politica tributaria del Comune è un primario strumento
di indirizzo politico amministrativo del paese: sono stato invitato ed ho
partecipato ad un unico incontro, non di maggioranza, bensì nella sede
“istituzionale” della commissione consiliare competente. Nella seduta del
Consiglio citata, con sorpresa, ho appreso (dichiarazione del consigliere
Benetti) che il gruppo si sarebbe riunito più volte, avrebbe discusso e avrebbe
avuto modo di vedere simulazioni e atti. Quelle simulazioni e quegli atti di
cui il sottoscritto non ha avuto notizia, se non a “giochi fatti”.
Anche agli incontri con le categorie non ho potuto
partecipare perché non informato.
Questo per quanto riguarda il “metodo”.
Per quanto riguarda il programma di mandato, segnalo
il mancato raggiungimento di diversi degli obiettivi ivi indicati.
Alcuni obiettivi, infatti, si sa già che non potranno
essere raggiunti entro la scadenza del mandato.
Altri, sono ancora lontani dall'essere realizzati.
Quindi, la dissonanza nel modo di operare del gruppo
va oltre la “partecipazione” (e il
coinvolgimento del sottoscritto), per investire il merito e la sostanza della
sua azione.
Giungendo alla conclusione, è manifesto che la dignità
di Consigliere comunale del sottoscritto sia stata gravemente violata
all'interno del gruppo di appartenenza.
Sul merito dell'azione della Maggioranza, i
sostanziali disallineamenti dal programma di mandato fanno emergere le oramai
insanabili divergenze di opinioni, le quali mi impongono la dissociazione dal
gruppo. Tuttavia, ritengo di poter dare ancora il mio personale contributo alla
Città ed intendo, quindi, proseguire la mia comunque positiva esperienza di
consigliere comunale, andando a confluire nel Gruppo misto, con effetto da
oggi.
La ringrazio per la Sua attenzione e Le porgo i più
cordiali saluti.
Asiago, 11 maggio 2012
Maurizio Rossetto
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