venerdì 18 maggio 2012

Lettera di dimissioni di Maurizio Rossetto dalla lista "Progetto Viva Asiago"


                                                                                         
                                                                                         Gentile Signor
                                                                                         Presidente del Consiglio comunale di Asiago
                                                                                         - Sede del Municipio -
                                                                                       




Gentile Signor Presidente,


Mi accingo a scriverLe in relazione alla mia partecipazione, quale componente del Consiglio comunale, alla Lista Progetto Viva Asiago!

Nel periodo di tempo che precede questa mia ho avuto modo di riconsiderare la mia esperienza in seno al Consiglio comunale, focalizzando l'attenzione sul modus operandi di questa amministrazione.

Non posso non rilevare la sostanziale dissonanza nel modo di operare del gruppo di maggioranza rispetto al principio ispiratore “democrazia è partecipazione” e di cui al programma elettorale.

Da capogruppo ho sottolineato che, di fatto, non mi veniva consentito di operare nell'ambito delle facoltà proprie dell'incarico.
Mi era stato risposto che non ero un leader. Non solo, però. Infatti, non mi venivano risparmiati attacchi personali demolitori (fondati su falsità e malelingue) e mi vedevo destinatario di appellativi atti a gettare discredito sulla mia persona.
Purtroppo, i personalismi di taluno hanno creato divisione, a discapito non solo mio, bensì dell'intero gruppo.

Da ex capogruppo constato che nulla è cambiato dalla mia sostituzione nell'incarico ad oggi.
Di seguito espongo i motivi della mia affermazione.

Con la lettera protocollata il 5/12/2011, da me sottoscritta assieme al consigliere Ivan Baù, si sottolineava l'esigenza sacrosanta del consigliere di partecipare alle delibere del Consiglio adeguatamente informato, in modo da poter assumere responsabilmente le proprie decisioni. Si sollecitava un maggior numero di incontri di gruppo, da tenersi con periodicità fissa. Ebbene, tale invito, motivato e rivolto anche al capogruppo, non ha sortito alcun effetto. Anzi, gli incontri di maggioranza sono più rari ora rispetto ad allora.

In questo contesto, debbo chiedermi se valga la pena e se sia corretto da parte mia continuare su questa strada, consapevole di non poter svolgere appieno il mio ruolo di consigliere, quanto meno in seno al gruppo di maggioranza.

Questo è quello che accade proprio in un momento in cui le scelte si fanno sempre più difficili e richiedono maggiore partecipazione e ponderazione.
Mi riferisco al piano pluriennale ed annuale delle opere pubbliche, alla scelta di realizzare un'opera a scapito di più altre opere, soprattutto se indispensabili e attese da lungo tempo dalla popolazione e, ancora, soprattutto perché tale scelta implica l'impossibilità di garantire interventi, anche di minima entità (ordinaria manutenzione) nel settore dei lavori pubblici per i prossimi anni.

Nel solco dell'autosussistenza della maggioranza e dei suoi vertici, nonché del progressivo esautoramento delle facoltà del singolo consigliere e delle singole commissioni consiliari si inserisce anche la “prassi” dell'ultimo periodo di convocare le commissioni consiliari ad orari proibitivi (dopo che la problematica è stata resa nota, per essere ovviata). Faccio riferimento specifico alla commissione permanente “bilancio, patrimonio, ordinamento e organizzazione”, di cui presidente è un componente di maggioranza e di cui sono io stesso componente, convocata in un paio di occasioni alle ore 12,00 in giorni lavorativi, nonostante la dichiarata indisponibilità del sottoscritto e di altri consiglieri a parteciparvi. Se a ciò aggiungiamo che il regolamento di funzionamento del Consiglio prevede che l'adozione di una deliberazione di questo organo può prescindere (e, nella pratica, senz'altro prescinde) dalla necessaria acquisizione di un parere da parte delle commissioni nelle materie di pertinenza (si noti bene, anche per mancanza del numero legale delle sedute di commissione e, pertanto, per mancata riunione), capiamo bene che meccanismo si vuole innescare.

La “democrazia partecipata” non è stata nei fatti attuata all'interno del gruppo ed, anzi, è mancata del tutto, in modo direi clamoroso, anche con la deliberazione del Consiglio comunale del 22 marzo u.s. sull'IMU, in merito alla quale ho dovuto esprimere la mia astensione e sulla quale, invece, avrei voluto votare convintamente, perché la politica tributaria del Comune è un primario strumento di indirizzo politico amministrativo del paese: sono stato invitato ed ho partecipato ad un unico incontro, non di maggioranza, bensì nella sede “istituzionale” della commissione consiliare competente. Nella seduta del Consiglio citata, con sorpresa, ho appreso (dichiarazione del consigliere Benetti) che il gruppo si sarebbe riunito più volte, avrebbe discusso e avrebbe avuto modo di vedere simulazioni e atti. Quelle simulazioni e quegli atti di cui il sottoscritto non ha avuto notizia, se non a “giochi fatti”.
Anche agli incontri con le categorie non ho potuto partecipare perché non informato.

Questo per quanto riguarda il “metodo”.
Per quanto riguarda il programma di mandato, segnalo il mancato raggiungimento di diversi degli obiettivi ivi indicati.
Alcuni obiettivi, infatti, si sa già che non potranno essere raggiunti entro la scadenza del mandato.
Altri, sono ancora lontani dall'essere realizzati.
Quindi, la dissonanza nel modo di operare del gruppo va oltre la “partecipazione” (e il coinvolgimento del sottoscritto), per investire il merito e la sostanza della sua azione.

Giungendo alla conclusione, è manifesto che la dignità di Consigliere comunale del sottoscritto sia stata gravemente violata all'interno del gruppo di appartenenza.
Sul merito dell'azione della Maggioranza, i sostanziali disallineamenti dal programma di mandato fanno emergere le oramai insanabili divergenze di opinioni, le quali mi impongono la dissociazione dal gruppo. Tuttavia, ritengo di poter dare ancora il mio personale contributo alla Città ed intendo, quindi, proseguire la mia comunque positiva esperienza di consigliere comunale, andando a confluire nel Gruppo misto, con effetto da oggi.

La ringrazio per la Sua attenzione e Le porgo i più cordiali saluti.

Asiago, 11 maggio 2012

Maurizio Rossetto


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